In questo articolo vediamo la prima parte della realizzazione di un ripostiglio in cartongesso.

Ho scelto questo materiale per una questione di velocità e praticità nella costruzione di tutto il sistema completo anche perché i costi in aumento del legno mi hanno orientato su questa scelta.

Questo ripostiglio inoltre dovrà essere ben isolato perché ospiterà, oltre a l’aspiratrucioli e il compressore, i materiali come legno e acciaio.

L’isolamento quindi dovrà essere isolato sia dal punto di vista acustico, per non disturbare i vicini con i rumori delle macchine, sia dal punto di vista dell’umidità e della temperatura per non danneggiare i materiali.

Ripostiglio in cartongesso: preparazione dell’area di lavoro

Come prima cosa andiamo a delimitare lo spazio che ospiterà il casotto che avrà una dimensione di circa 4 metri per 1 e un’altezza più o meno di 2 metri.

Segno a matita le linee lungo cui andrà montata la struttura

Con livella e squadra segno sul muro di appoggio e sul pavimento con la matita le linee in cui andranno fissati i primi profili a C su cui verrà costruita la struttura del ripostiglio.

Su questa linea a matita inizio già a segnare anche il vano della porta e a pensare come verrà suddivisa l’area tra la parte macchine e la zona deposito materiali.

Fissaggio struttura del ripostiglio in cartongesso

Una volta preparato il disegno vado ad incollare la striscia adesiva isolante sul fondo dei montanti a C: questa incrementa notevolmente l’isolamento acustico.

Applico la striscia isolante sul fondo del montante a C

Una volta incollata la striscia isolante sul fondo del montante tolgo la pellicola sul lato a vista e posiziono il montante lungo il segno di matita e faccio i fori per il fissaggio.

All’interno di questi fori ho inserito i tasselli a battere, rapidi e comodi da utilizzare.

Fissaggio dei montanti a C a muro e a pavimento

Lo stesso procedimento vale per tutti questi profili, sia a terra che a parete, che faranno da guida per la struttura del ripostiglio e quindi di tutta la pannellatura.

Struttura del ripostiglio in cartongesso

Con l’aiuto della livella magnetica e alcune viti per cartongesso inizio ad imbastire la struttura portante del ripostiglio.

Quindi posiziono i montanti verticali e i traversi in modo da delimitare le pareti.

Dopodiché ho posizionato anche dei traversi superiori bloccati con i morsetti in modo da mantenere tutte le pareti ferme così come saranno una volta fissate in modo definitivo.

Blocco momentaneamente col morsetto il travetto alla parete

Una volta impostata tutta la struttura portante e bloccata con i morsetti verificando che tutto fosse perfettamente in bolla sono andato ad avvitare in modo definitivo tutti i montanti a C.

Infine ho inserito anche tutti i montanti intermedi soprattutto sulla parete lunga 4 metri.

Per mantenere tutta la struttura perfettamente rigida prima del montaggio di tutta la pannellatura, ho fissato una lastra di cartongesso nella parte interna di questa parete lunga.

La struttura perimetrale completa con la lastra in cartongesso

In questo modo evito momentaneamente che la struttura perimetrale collassi.

Se avessi avuto bisogno di una struttura più solida avrei potuto supportarla con montanti in legno o ferro, ma nel mio caso non ne ho bisogno.

Tetto del ripostiglio in cartongesso

Così sono passato ai travetti che comporranno il tetto leggermente spiovente del ripostiglio.

Con la mia esperienza da vecchio lattoniere li ho tagliati all’estremità con un flessibile in modo che combaciassero perfettamente con i montanti trasversali.

Dettaglio giunzione fra travetto e montante trasversale

Solitamente non vengono usati questi montanti per il tetto perché non sono molto resistenti posizionati in orizzontale a supporto delle forze che può subire.

Nel mio caso però lo sbalzo è molto piccolo, essendo il ripostiglio largo meno di 1 metro, e il tetto si trova comunque sotto un balcone che lo terrà al riparo dalla neve che non graverà mai su questo tetto.

Inoltre, per un’ulteriore sicurezza, in alcuni punti ho installato un doppio montante affiancato per conferirgli ancora maggior resistenza.

Successivamente andrò a chiudere con una lamiera o un pannello di finte tegole, non ho ancora deciso.

Lo vedremo nella prossima puntata del format!

La struttura del tetto è completa

Per vedere tutto quello di cui si parla in questo articolo e le varie lavorazioni guarda il video relativo sul mio canale YouTube.

Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con Saint-Gobain. Ovvero azienda di riferimento nella produzione e distribuzione di materiali per la sicurezza e comfort abitativo, e con il sistema Gyproc.